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Norme per gli elaborati scritti

Norme generali e redazionali per la stesura dell’elaborato finale

 

  • In maniera indicativa, non obbligatoriamente, i primi capitoli della tesi devono pervenire al docente almeno 2 mesi prima (per le tesi triennali) o 4 mesi prima (per le tesi magistrali) dalla consegna formale in segreteria (caricamento on line del file pdf).
  • Controllare bene le scadenze di presentazione della domanda e poi di caricamento della tesi sul sito della Scuola di Scienze Umanistiche di UNITO – alla voce Calendario didattico.

  • Evitare frasi troppo lunghe, e in generale utilizzare meno parole possibili per esprimere un concetto.
  • Evitare forme troppo colloquiali, privilegiare uno stile di carattere saggistico.
  • Articolare bene il testo in capitoli, paragrafi e sottoparagrafi.
  • Inserire le citazioni lunghe (più di una riga) in corpo più piccolo (10 pt.), senza virgolette e leggermente staccate dal resto del testo.
  • Inserire citazioni brevi (massimo una riga) nel testo tra virgolette basse («….»), stesso corpo del testo (12 pt.).
  • Scrivere sempre in corsivo i titoli delle opere, delle composizioni, dei testi citati (mai tra virgolette).
  • Lasciare sempre in tondo (non in corsivo e senza virgolette) i nomi di istituzioni, enti, formazioni musicali: Berliner Philharmoniker, Università di Bologna, Ministero della Pubblica Istruzione. Inserire solo le virgolette nel caso in cui l’istituzione sia intitolata alla memoria di un personaggio storico (ad es. Conservatorio «G. Verdi»).
  • Inserire sempre le didascalie alle immagini da proporre con numerazione sequenziale. La didascalia deve contenere i dati di attribuzione, se si tratta di opere, e/o i dati di attribuzione. Ad esempio: Figure 2. Il “dresskeleton” indossato da Marcel·lí Antúnez Roca e l’interfaccia di controllo della scena. Afasia, Teatro Stabile di Bologna, 1998. (Photo by Carles Rodriguez). Nel caso di esempio musicale, indicare precisamente nome del compositore, titolo del brano, movimento, numeri di battute della sezione estrapolata. Ad esempio: Figura 13: Sergej Prokof’ev, Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in sol minore op.16, terzo movimento, bb.11-14.
  • Inserire sempre i numeri delle note dopo il segno di interpunzione. Ad esempio: Il testo è citato da Lorenzo Bianconi.32
  • Le date vanno scritte per esteso: nel 1998 (non nel ’98)

Le date doppie vanno abbreviate: 2005-07 (non 2005-7);
Le date di nascita e morte si indicano per esteso: André Bazin (1918-1958);
I secoli, i decenni e gli anni di particolare rilevanza storica si scrivono in lettere con iniziale maiuscola: il Seicento, gli anni Venti, il Sessantotto,i secoli vanno in numeri romani in maiuscolo: il XX secolo

  • Le note vanno sempre a piè di pagina con inserimento automatico (in Word: inserisci, note a piè di pagina).
  • Le note si inseriscono quando si cita testualmente da una fonte bibliografica, ma anche quando si riportano informazioni, opinioni o interpretazioni da opere pubblicate.
  • Nome e cognome degli autori vanno solitamente in maiuscoletto ma è possibile concordare con il/la docente un altro sistema.
  • Le note vanno sempre concluse da un punto.
  • I numeri di pagine vanno indicati con la sola lettera p. (pp. nel caso di riferimento a più pagine): p. 3 oppure pp. 35-39.
  • Il formato dei riferimenti bibliografici deve essere concordato con il/la docente e dovrà essere mantenuto coerente in tutto l’elaborato. Qui alcuni esempi.
    • Libri: Alessandro Pontremoli, La danza 2.0. Paesaggi coreografici del nuovo millennio, Bari, Laterza, 2018, p. 53.
    • Articolo in periodico: Antonio Pizzo, La drammaturgia della partecipazione nel mondo digitale, «Mimesis Journal», vol. 6, no. 1, 2017, pp. 89–115.  
    • Curatela: Andrea Malvano (a cura di), La politica sinfonica della Rai, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016, p. 36.
    • Contributo in volume o curatela: Paolo Gallarati, Massimo Mila e i programmi di sala della Rai, in La politica sinfonica della Rai, a cura di A. Malvano, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016, p. 8.
    • Volume citato in traduzione italiana: Charles Rosen, Il pensiero della musica, trad. it. a cura di A. Levi, Milano, Garzanti, 1995, p. 436.
    • Citazioni da siti on line: Lone, «Che cos’è la Trap Music?!», Hano, 15 novembre 2012, <https://www.hano.it/che-cosa-e-la-trap-music/>; ultimo accesso il : 10 marzo 2020.
    • Film: Essere John Malkovich (Being John Malkovich, Spike Jonze, 1999)
  • La citazione della fonte bibliografica va riportata per intero solo alla prima occorrenza (apparizione). Dalla seconda occorrenza si riporta con le seguenti abbreviazioni:
  • Quando si cita un volume o un articolo diverso da quello riportato nella nota precedente si indica solo cognome dell’autore, titolo in corsivo, e numero di pagina: Rosen, Il pensiero della musica cit., p. 367;
  • Quando si cita lo stesso volume o lo stesso articolo riportato nella nota precedente, si indica solo Ivi e numero di pagina: Ivi, p. 37.
  • Quando si cita la stessa pagina dello stesso volume o articolo riportato nella nota precedente, si scrive semplicemente: Ibid.

Alla fine del lavoro, l’ultimo capitolo sarà dedicato alla bibliografia di quanto citato. È opportuno includere anche una sitografia se citate molti siti web (ma gli articoli possono anche essere inseriti in bibliografia). In caso usiate anche fonti audiovisive, potete aggiungere una videografia, una discografia o una filmografia.

 

Occorre riportare tutti i testi consultati durante la stesura della tesi in ordine alfabetico di cognome dell’autore, con tutte le indicazioni bibliografiche riportate alla prima occorrenza (cognome, nome, titolo, eventuale curatore, eventuale traduttore, città, editore, anno di pubblicazione), ma senza numeri di pagina. Esempio: Mazzoletti, Adriano, Il jazz in Italia. Dalle origini al dopoguerra, Bari, Laterza, 1983.

  • La tesi triennale deve avere una lunghezza di circa 50-70 pagine.
  • La tesi di laurea magistrale deve essere di 120-250 pagine.

Consultare il sito https://www.unito.it/didattica/esame-di-laurea , alla voce “Frontespizio e informazioni per la stampa della tesi” sono disponibili i modelli di frontespizio sia in formato word che in pdf.

 

 

Ultimo aggiornamento: 21/04/2023 18:01
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